19 giugno 2020 - 23:27

Roma, Petrachi l’uomo sbagliato: finisce con gli insulti a Pallotta. Ma i problemi restano

A Trigoria si parla di un sms in inglese spedito al proprietario: perciò il ds è stato sospeso. Ora si cerca un posto in Champions, il bilancio è in rosso. È la settimana decisiva per la vendita a Friedkin

di Luca Valdiserri

Roma, Petrachi l'uomo sbagliato: finisce con gli insulti a Pallotta. Ma i problemi restano
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Per gli amanti dell’estrema sintesi: Gianluca Petrachi è stato l’uomo sbagliato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Bastano poche parole per descrivere l’ultimo caso della polveriera giallorossa, dove d.s. e allenatori hanno scadenza a breve: prima il presidente Pallotta li esalta e poi li impallina. Petrachi, però, si è spinto dove nessun altro aveva osato: ha messo le lamentele in un messaggio di insulti e lo ha spedito al «capo». Ora può diventare motivo di licenziamento per giusta causa e ha già ottenuto un risultato inusuale: la sua sospensione dall’incarico. Il messaggio l’hanno visto in pochi, ma una leggenda di Trigoria racconta che la versione finale sia stata pure alleggerita dalla mano che ha aiutato Petrachi con l’inglese. Eppure, per averlo, in estate la Roma ha litigato con il Torino, pagando il via libera con due giovani della Primavera.

Come in tutte le cause di divorzio ci sono due campane che suonano: il d.s. studia una causa per mobbing. Non sarebbe stato messo in condizione di lavorare («Fare il Petrachi», come dice lui con modestia). I suoi difensori dicono che avrebbe voluto portare a Roma il sassuolese Boga e non lo spagnolo Pedro, gradito a Fonseca. Idea sensata: un 23enne in crescita e dall’ingaggio basso anziché un 33enne con un grande passato e stipendio da 3,5 milioni netti a stagione. Il fatto è che Boga costa 20 milioni e Pedro è a parametro zero.

Il problema è gestire un bilancio che chiuderà il 30 giugno con un rosso a tre cifre. Sembrava fatta, pre-Covid, con la cessione a Friedkin. Un’occasione unica per tempistica. La Uefa, per non far saltare in aria decine di club, ha rivisto i parametri del Financial Fair Play: il bilancio 2020, terribile per gli effetti della pandemia, sarà unito al 2021. La Uefa non calcolerà il triennio 2018-2019-2020, punendo i deficit oltre i 30 milioni. Ci sarà un anno in più per recuperare e potranno essere scontati dal passivo i mancati introiti legati direttamente al Covid-19 (mancati incassi da stadio, riduzioni dei diritti tv...).

Friedkin ha scelto il silenzio. Può sembrare strano per chi è stato attaccato da Pallotta con un’intervista apparsa sul sito della società quotata in Borsa. Lo è meno se si pensa che Friedkin sia ancora interessato all’acquisto, che resta legato all’offerta formulata: 125 milioni per Pallotta e soci al closing, altri 52 in sei mesi e 85 nelle casse del club come aumento di capitale. Ossigeno per sostenere i piani futuri e non vendere Zaniolo e/o Pellegrini.

I prossimi giorni potrebbero essere decisivi, anche se Pallotta ha un’ultima carta: la qualificazione alla Champions, 40 milioni che sono anche la differenza tra domanda (sua) e offerta (Friedkin). Anche per questo Petrachi è stato sospeso. Si era messo contro i giocatori, a partire da Dzeko, e aveva irritato Fonseca con i blitz in spogliatoio. Per rimontare l’Atalanta, tutta la Roma deve remare nella stessa direzione. Un anno fa si parlava di Conte, Sarri o Gasperini per la panchina, Icardi o Higuain per l’attacco. Ora tutti si sentono in diritto di fare la voce grossa. Il Lipsia vuole lo sconto per Schick, l’Arsenal lo scambio alla pari Kluivert-Mkhitaryan, la Juve quello tra Rugani e Under. Quando c’è una goccia di sangue nel mare, arrivano gli squali...

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